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79 - Yoga online

Yoga online

2021 - Gennaio
N° 79
Editoriale

Questo è l’ultimo numero a cui ha collaborato Stefano Castelli, presidente della YANI dal 2009 al 2018, e in più modi importante punto di riferimento della nostra vita associativa. Stefano ci ha lasciato in ottobre: ci manca molto sul piano umano e manca molto il suo apporto alla rivista per l’intelligenza, la cultura enciclopedica e il suo costruttivo spirito critico. Il Consiglio Direttivo nell’articolo in apertura al numero ricorda il suo impegno umano e culturale.

Nella elaborazione del numero sull’insegnamento dello yoga online, Stefano, grazie alla sua capacità di osservare la realtà da tanti, diversi punti di vista, ci aveva ricordato che “il visivo” ha sempre fatto parte della “didattica” yoga: se nell’antichità per apprendere gli āsana si usavano delle statuette, non possiamo stupirci se oggi una buona parte dell’insegnamento avviene via video.

Da questa osservazione è nata la proposta di coinvolgere una storica dell’arte islamica e indiana, Sara Mondini, che ha analizzato, a partire dalla situazione attuale, il mutare dello yoga, del suo insegnamento e soprattutto delle sue rappresentazioni. Abbiamo visto questi aspetti modificati e riplasmati in più occasioni, in funzione dell’evolvere della domanda e delle tecnologie disponibili: la storia visuale dello yoga è una storia di trasformazione, di cui Mondini ci restituisce uno spaccato recente, oltre ai molti riferimenti bibliografici, utili a ulteriori approfondimenti sul tema.

L’intervista a Jivana Heyman, fondatore di Accessible Yoga International, curata da Maria Chiara Mascia, invita a guardare alle possibilità di coltivare una comunità più vasta di praticanti e insegnanti attraverso la rete, che promuova un insegnamento meno autoritario, ricordando che il cuore della pratica, il lavoro interiore, può avvenire in molte modalità. Anna Jannello ci racconta come, negli Stati Uniti, dove il 65 per cento dei praticanti yoga stende il tappetino all’interno delle proprie case, il forzato lockdown ha amplificato ancor più l’accesso all’online. In un panorama affollato e competitivo, Adriene Mishler si è affermata come l’insegnante yoga più seguita sul web: il suo canale YouTube Yoga with Adriene ha finora totalizzato 8,8 milioni di iscritti e più di 780 milioni di visualizzazioni.

La relazione di aiuto può passare anche attraverso la comunicazione online, scrive nel suo prezioso contributo il neuropsichiatra e psicanalista Giuseppe Benincasa, qualora lo scambio tra l’insegnante e l’allievo non sia solo cognitivo ma avvenga anche a livello delle emozioni, perché rimane essenziale per la crescita reciproca saper cogliere e identificarsi con le emozioni dell’allievo. Di seguito lo sguardo alla realtà internazionale l’articolo di Emina Cevro Vukovic offre una carrellata sui supporti tecnologici vicini o inerenti la pratica yoga, mostrando come il mondo dello yoga sia investito dalle potenzialità dell’elettronica e del web.

Non sono pochi però gli interrogativi e i dubbi che ci si pone come insegnanti, e ci siamo posti noi come redazione, rispetto alla possibilità di insegnare online. Nel loro articolo Moiz Palaci e Renata Angelini spiegano: «Quando l’insegnante conduce dal vivo è continuamente informato circa il modo di essere degli allievi, e con la sua presenza veicola una rete di informazioni all’interno del gruppo». Questa preziosa immediatezza, a loro parere, rischia di perdersi nell’insegnamento on line.

Molti articoli di questo numero raccontano proprio le esperienze dell’insegnamento online durante i lockdown causati dal Covid 19. E non poteva essere altrimenti: la pandemia in molti modi ci ha costretto a pensare nuove modalità, non senza fatica. Elena Emilitri, partendo dalla sua esperienza di operatore culturale e di insegnante di yoga, incentra la sua riflessione sulla relazione insegnante-allievo e al contempo allarga lo sguardo a tutto il mondo della cultura, in particolare approfondendo i temi della Zoom fatigue e del digital divide.

Michaela Gamalero, inizialmente restia all’idea della lezione di yoga a distanza, scrive che l’esperienza concreta si è rivelata poi interessante da molti punti di vista. Ha scoperto che, per chi come lei insegna da parecchi anni, riascoltarsi e/o rivedersi nelle registrazioni sia una pratica utilissima per rendersi conto di quanto ancora si possa migliorare riguardo al tono, al volume, al ritmo della conduzione o di come si possa ulteriormente ripulire il linguaggio, per tendere verso una maggiore essenzialità, così da lasciare più spazio al silenzio e all’interiorizzazione.

Silvia Morello ci affida le sue riflessioni sul tema della “vicinanza affettiva ed emotiva” con gli allievi, che le sue lezioni online ‒ comprese alcune pratiche di meditazione e di yoga nidra ‒ le hanno consentito di mantenere nel momento della massima lontananza fisica a causa del lockdown. Federico Matrone ha sentito il bisogno di “stare vicino ai suoi allievi” nonostante tutto. Per sopperire alla deprivazione dovuta alla chiusura del suo centro yoga, ha scelto di inviare ai suoi allievi, con la stessa cadenza settimanale, lezioni audio-registrate, il formato più simile al suo modello pedagogico di insegnamento.

L’incertezza, il bisogno di confrontarsi tra colleghi durante quei momenti è raccontata da Sonia Squilloni, che scherzosamente scrive di come la pandemia ci abbia anche reso esperti di prodotti per la sanificazione degli ambienti. Virginia Tucci spiega i qualche pro e i molti contro dell’insegnamento online in base alla sua esperienza, soffermandosi sulla necessità, nei momenti difficili, di promuovere coesione e fiducia tra collaboratori e allievi. Clemi Tedeschi suggerisce che, quando l’online è l’unico modo di essere vicini agli allievi, serve rimboccarsi le maniche, superare le diffidenze tecnologiche e cercare di farlo nel miglior modo possibile aggiornando la propria didattica. Eleonore Grassi e Serena Mancini, che insegnano anche ai bambini, hanno riscontrato l’entusiasmo dei piccoli a partecipare alle lezioni yoga anche in modalità online. Eleonore esplicita la necessità di una gestualità più ricca quando si comunica via video, Serena si sofferma sul ruolo della “storia yoga”, come un momento di crescita.


Sommario

In ricordo di Stefano Castelli

Di corpi, rappresentazioni e spazi virtuali
Sara Mondini

Cosa stiamo imparando dallo yoga online?

Dialogo con Jivana Heyman a cura di Maria Chiara Mascia

USA: la regina del lockdown
Anna Jannello

La relazione di aiuto a distanza

Giuseppe Benincasa

Prospettive tecnologiche
Emina Cevro Vukovic

Il nodo della immediatezza
Renata Angelini e Moiz Palaci

Viviamo tempi straordinari
Elena Emilitri

Fare di necessità virtù

Michaela Gamalero

Quando yoga significa amore

Silvia Morello

Una traccia solo vocale
Federico Matrone

Il supporto della comunità dei praticanti
Sonia Squilloni

La necessità di una progettazione ben strutturata
Virginia Tucci

Didattica a distanza
Clemi Tedeschi

Yoga per bambini: insieme nella distanza
Eléonore Grassi e Serena Mancini


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