lo yogin come camatkartā, colui che si meraviglia, compenetrato nell’esperienza, gustando l’āsana, come se nient’altro esistesse. Il solo impegno richiesto è l’attenzione partecipe (udyama o udyoga) di chi intensamente sente scorrere la vita dentro di sé con attitudine aperta e non appropriativa.
Rintracceremo nel vissuto della pratica yoga la sfaccettata gamma di significati che il termine camatkāra, abitualmente tradotto con ‘meraviglia’, assume nel tantrismo non duale del Medioevo in Kaśmīr.

Date

• 4 marzo
  ore 10:00-12:00 / 12:30-14:00

Margine di assenze consentite
Nessuna

Luogo
Online Piattaforma Zoom

Costo
50,00 € comprensivo di tesseramento

Gioia Lussana
E' insegnante yoga (YANI) e docente di tantrismo nella Scuola di formazione per insegnanti yoga dell’U.P.S. (Università Popolare dello Sport) a Roma. Laureata cum laude in Indologia nel 1980 con R.Gnoli e R.Torella, ha approfondito in particolare il tantrismo kashmiro di matrice shivaita non duale. Ha ottenuto il Diploma intermediate, riconosciuto dall'Università di Pechino, nelle pratiche di Qi Gong del taoismo tradizionale cinese. Conduce seminari di approfondimento della pratica yoga a Roma, Bologna, Padova, Bari, collegandola allo studio dei testi tradizionali e tiene a Roma regolari corsi di hatha-yoga. Ha pubblicato articoli e saggi sullo yoga in riviste scientifiche (Rivista di Studi Orientali) e divulgative (Appunti di Viaggio). Sta attualmente svolgendo con il prof. R.Torella un Dottorato presso l’Università La Sapienza di Roma con una ricerca sul significato dello yoga in India nella originaria tradizione śakta ispirata al culto della dea Kāmākhyā.